L’attuale dotazione consiste in materiale librario moderno ed antico, in un vasto campionario di testate giornalistiche, testi in linguaggio “braille” nonché materiale multimediale: circa 175.000 unità documentali con volumi di carattere storico, letterario, economico, artistico, scientifico, giuridico.
Il fondo più cospicuo è il “Fondo Regionale”, che è ed è stato uno degli strumenti bibliografici più importanti per gli studiosi che hanno approfondito le vicende di Taranto. Composto da circa 4.000 volumi e da 5.800 opuscoli, raccoglie saggi di storia generale della Puglia, di storia antica, con particolare riferimento agli avvenimenti della Magna Grecia, monografie con descrizioni di personaggi e località. Va evidenziata l’opera “De antiquitate et varia tarentinorum fortuna…”, 1589, del Giovan Giovine, il rappresentante più antico della storiografia tarantina, ad essa si affiancano le opere di altri illustri letterati come il Bonaventura Morone, Cataldantonio Mannarino, Tommaso Nicolò D’Aquino, il De Vincentiis.
Il patrimonio “antico” della biblioteca Acclavio è costituito da un cospicuo numero di libri antichi di notevole pregio ed interesse, manoscritti, incunaboli e cinquecentine che impreziosiscono la raccolta con opere importanti per la storiografia locale.
Tra i fondi antichi, merita di essere citato prima di ogni altro, il “Fondo Acclavio” donato dall’ illustre concittadino Pietro Acclavio, grazie al suo legato testamentario verso la città, si è concretizzata l’istituzione della biblioteca pubblica. Il fondo si compone di opere di argomenti vari ma si caratterizza con quelle degli studi di linguistica per i quali Pietro Acclavio nutriva una forte vocazione.
Il “Fondo Religiosi” è stato il nucleo originario della biblioteca: costituito dai libri provenienti dai conventi dei padri Alcantarini, Domenicani e Riformati, libri che pervennero dopo la soppressione degli Ordini religiosi voluta con l’editto del 1861. Vi si ritrovano vite ed opere di santi, Bibbie in diverse lingue e trattati di scrittura sacra con frontespizi incorniciati da calcografie e xilografie di notevole fattura artistica, immagini di arredo liturgico e di scene bibliche.
Il “Fondo Cataldo Gagliardo” è dedicato ad un importante avvocato di Taranto che volle donare la sua cospicua biblioteca composta prevalentemente da opere giuridiche di alto valore, tra le quali spicca il “Codex Theodosianus”.
Il “Fondo Lacaita” è composto dalla biblioteca dell’insigne Giacomo Filippo Lacaita, comprende volumi con argomenti prevalentemente storico-letterario, raccoglie edizioni preziose per il contenuto, per le legature in marocchino e per i caratteri tipografici.
Il “Fondo Nitti” proviene dalla biblioteca di Francesco Nitti, storico di rilievo della seconda metà dell’800, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Il Fondo, oltre ai suoi volumi su Machiavelli e Leone X, è formato da materiale eterogeneo: opuscoli, discorsi editi e inediti, suoi componimenti letterari, manifesti e proclami relativi all’attività pubblica del padre, il Senatore Cataldo Nitti, corrispondenza con familiari, amministratori della città ed esponenti del mondo politico e uomini di governo. Tutto il carteggio è stato riordinato e inventariato, creando un indispensabile strumento per ricostruire la vita tarantina e nazionale nel XIX secolo. L’incremento del patrimonio documentale e multimediale scaturisce da donazioni di privati e dall’acquisto di libri, periodici e documenti, anche in formato multimediale, effettuato sulla base delle risorse finanziarie per tanto destinate oltre che dai c.d. “depositi legali”.
Parte del patrimonio della Biblioteca è stato digitalizzato nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013 ed è liberamente disponibile cliccando sul pulsante in basso.